E’ dei giorni scorsi la triste notizia che un giovane egiziano senza tetto muore a causa del freddo . La cronaca racconta di un ventenne trovato esanime dai suoi compagni nel suo riparo di fortuna, nei pressi della stazione ferroviaria. Nulla sono valsi gli interventi dei sanitari, perché per il ragazzo , che aveva trascorso tutta la notte al gelo, non c’è stato nulla da fare.
Ogni città può raccontare storie tristi di persone che per vari motivi dormono in luoghi di fortuna all’esterno, sotto i ponti, nei pressi delle ferrovie, in edifici abbandonati o sotto i porticati di condomini o edifici pubblici. I più fortunati trovano talvolta rifugio in luoghi dedicati che accolgono i senza tetto dando loro un posto letto al coperto, il pasto caldo, indumenti e materiale per l’igiene personale e il supporto di volontari per sbrigare incombenze burocratiche di vario genere.
Ottenere un riparo è da considerarsi un diritto umano sia esso il bisogno di un richiedente asilo, di un immigrato, o di qualche trentino che a causa di disgrazie economico-familiari è finito per strada. Non sta di certo alle istituzioni dispensare sentenze e giudizi sui senzatetto a loro dovrebbe andare solo il merito di garantire ai più sfortunati un giaciglio dove dormire al caldo e sotto un tetto. Ma si sa che la Giunta provinciale leghista anziché offrire possibilità temporanea e assistenza agli indigenti ha disposto il taglio dei posti letto per i senza tetto. Lo fece tre anni fa vantandosi di importanti risparmi e controllo della situazione pensando erroneamente che riducendo la disponibilità avrebbe ridotto il fenomeno dei senza tetto. Il gelo di questi giorni ha fatto esplodere la questione e soprattutto i richiedenti asilo si trovano a dover affrontare all’aperto le notti fredde di dicembre.
L’Assessora di riferimento tenta di porre rimedio ( con assurda dilatazione dei tempi d’intervento) alla cattiva immagine che il Trentino sta facendo che da generoso ed inclusivo che è sempre stato passa a insensibile e classista. Al momento è solo un annuncio che da gennaio ci saranno 100 posti in più per l’accoglienza dei richiedenti asilo. Ma a peggiorare la diffidenza all’annuncio è la ristrettezza della disponibilità: tre anni fa la PAT soppresse circa 1000 posti e oggi ne farebbe comparire solo 100! E per gli altri 900? Sempre giacigli di fortuna?
Una Giunta davvero poco credibile che torna leggermente sui suoi passi solo per mero opportunismo e in particolare per non finire sulle pagine della cronaca dovesse esserci un morto per il gelo, come il giovane egiziano a Bolzano.
Questo è l’ultimo inverno prima delle prossime elezioni e quindi un tentativo di carpire benevolenza ( voti) la Giunta leghista non se ne fa scappare l’opportunità.
Il proverbio “chi tardi arriva male alloggia” voglio pensare che possa valere solo per coloro che fanno della propria politica il destino degli esseri umani e che per gli umani più sfortunati ci sia una nuova classe politica inclusiva e generosa!