Ristori per le donne occupate nel privato che potrebbero avere una chance in più da un trattamento migliore della maternità.
Investire per la famiglia significa investire per la Società: con un Disegno di Legge abbiamo proposto di migliorare la questione del periodo di maternità e paternità e dei congedi parentali dal lavoro soprattutto nel settore privato.
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Oggi in aula si è discusso il ddl 25 del 2019 che modifica la legge provinciale sul benessere famigliare 2011 per rinforzare il trattamento di maternità nel privato visto che è così diverso dal trattamento del dipendente pubblico.
Con questo DDL chiediamo alla giunta di decidere sul trattamento di maternità che oggi è migliore nel settore pubblico rispetto al privato. La giunta riferisce infatti che nel privato si è raggiunto un parziale livello di equiparazione nel trattamento economico , per soli due terzi delle lavoratrici.
Però non è da considerarsi solo il trattamento economico ma anche quello di carattere giuridico perché ci sono tra il pubblico e privato differenze anche in questo ambito.
La proposta che si fa alla Giunta è quindi quella di lavorare su quel terzo che oggi non ha un vantaggio economico. Non si può portare all’obbligo delle imprese l’adesione al progetto ma si deve consentire loro di trarne eventuale opportunità. Questa opportunità può nascere se la Provincia al fine di equiparare questi due trattamenti diversi tra il pubblico il privato, investe nel DDL in discussione.
Saranno poi le imprese stesse che se vorranno potranno accedere ad un sostegno per ristorare il maggior costo che hanno nel sostenere la misura economica. Le leve dell’Autonomia ovviamente consentono alla Provincia di colmare il vuoto lasciato dalla legge dei contratti collettivi.
Qui non si parla di occupazione ma di ristori per le donne occupate nel privato che potrebbero avere una chance in più da un trattamento migliore della maternità.
La seconda questione riguarda i congedi parentali : attraverso l’autonomia è prevista la possibilità di stanziare delle risorse che si possono utilizzare per coprire il costo degli oneri previdenziali da una parte e dall’altra un’ indennità integrativa rispetto al livello statale e consentire un numero maggiore di congedi. Ciò permetterebbe alle famiglie di seguire personalmente la crescita dei propri figli almeno fino all’anno.
Il dibattito in aula è aperto. La giunta prende atto che il problema che riguarda la gestione della maternità nel privato esiste, le forze di opposizione propongono una norma ma la giunta si rifiuta di votarla.