Così è finito il nostro lavoro per rispondere ai tanti bisogni dei trentini.

Da Paola Demagri

Ha avuto sopravvento la bulimia della maggioranza

“La maggioranza ha la mentalità dell’opposizione, l’opposizione dimostra attitudine al Governo”
I gruppi di minoranza in Consiglio provinciale hanno spiegato le motivazioni dell’opposizione in aula: “Non siamo fermi sul merito dell’assestamento, ma su norme inserite in questa manovra per rispondere ad interessi ad personam”. No all’aumento di indennità per i membri del CdA della Camera di Commercio e della Giunta Provinciale e alla modifica alla legge urbanistica senza un percorso partecipato.
I Consiglieri di minoranza in Consiglio provinciale, di fronte alla presa di posizione della Giunta provinciale che rifiuta ogni trattativa, hanno spiegato i motivi di una opposizione che si concentra in particolare su due articoli della proposta di legge, il n.10 e il n.43, che non riguardano l’assestamento stesso.
Nello specifico, per quanto riguarda l’art. 10, le minoranze chiedono che sia adeguata la proposta provinciale a quella nazionale, ovvero che si prevedano i tre anni, anziché i due previsti dalla Giunta ora, senza compenso per i consiglieri provinciali o i membri della giunta che vengono indicati nelle cariche di nomina provinciale, ma soprattutto chiedono che sia stralciato il Comma 2, che prevede un aumento del gettone di presenza per i consiglieri, Presidente e Vicepresidente della Camera di Commercio. A questo comma si è aggiunto un sub emendamento, presentato dallo stesso Fugatti, che inizia il percorso per portare all’aumento dell’indennità dei membri della Giunta provinciale. Sull’art. 43 invece è stato chiesto di ritirarlo e di ripresentarlo, anche con tempi certi, in forma di disegno di legge sull’urbanistica, in modo che vi sia un percorso partecipato che coinvolga gli organi del Consiglio e, attraverso le audizioni, ordini professionali e Coldiretti, che già pubblicamente si sono dichiarati contrari alla normativa.
“Governare significa saper mediare. Non c’è stata alcuna disponibilità, da parte della Giunta, di arrivare ad un punto di incontro e da parte loro non è arrivata alcuna proposta, né hanno risposto alle nostre richieste. Lo stallo in cui ci troviamo è dovuto alla necessità di sistemare alcune posizioni puntuali, a costo di bloccare una manovra da un miliardo di euro”, spiega il Garante della Minoranze, Francesco Valduga (Campobase). “Contrariamente a quanto stanno facendo loro, che bocciano le nostre proposte di Ordine del Giorno senza nemmeno discuterne, noi abbiamo votato anche a favore di alcune loro proposte perché pensiamo che governare significhi dare priorità ai temi. Evidentemente chi governa ha mentalità di opposizione, mentre che fa opposizione ha attitudine al governo”.

Alessio Manica, Capogruppo del Partito Democratico, ha spiegato che la Giunta “sta impuntandosi per sistemare questioni personali, anziché per il bene del Trentino. Non siamo fermi di fronte a temi di merito della minoranza, ma di fronte a due articoli ad personam. Occorre dire a tutti i Trentini che la minoranza non sta bloccando la manovra da un miliardo, ma sta cercando di fermare l’ennesima forzatura della Giunta su temi che riguardano pochi e non certo le grandi opere di cui si parla. Se l’art. 43, come detto da loro stessi, non serve perché la normativa già consente di fare determinate scelte, allora non ha senso che loro lo mantengano in questa proposta di legge”.

Della stessa opinione Filippo Degasperi, referente di Onda Civica: “Siamo bloccati su norme che riguardano sistemazione di cose che interessano la maggioranza e non certo ai trentini. Quello che noi vogliamo evitare è che si metta in pratica il pantouflage, ma sono così avvitati su se stessi, che hanno presentato Ordini del Giorno uguali a quelli che avevano bocciato quando li aveva presentati la minoranza. Un tempo si avviava un confronto, ora non va più così. Abbiamo proposto questioni di merito, ma risposte non ne sono arrivate. Qui si parla non di un assestamento di bilancio, ma di aumentò delle indennità, poltrone, sistemazione degli amici”.

Per Lucia Coppola, Alleanza Verdi e Sinistra, “questa è la dimensione dell’antipolitica che non si dovrebbe vedere in questa aula. Si è visto stamani con gli ordini del giorno, che non sono stati nemmeno letti. Non siamo al Colosseo dove si sceglie la vita o la morte di una proposta con il pollice verso. Pretendo che quantomeno si risponda, ma loro rimangono nel silenzio. Dei nostri Ordini del Giorno non passa mai nulla, mentre noi votiamo nel merito e abbiamo anche sostenuto scelte che giudichiamo positive per il Trentino”.

Paola Demagri ha parlato di “prova di machismo “, dove “il denominatore comune è aiutare se stessi e gli amici”. “Per fugatti – ha detto – “Questa è l’ultima occasione e quindi porta a casa tutto quello che può. I consiglieri di maggioranza devono essere a disagio perché sono costretti a votare secondo quello che viene loro imposto dalla Giunta e non secondo un proprio pensiero

“Una manovra, ha concluso Roberto Stanchina (Campobase), “che crea un precedente pericoloso, perché si usa un assestamento di bilancio per far passare senza un dibattito pubblico una legge che favorisce interessi di alcuni”.