Il Patt? Una scatola vuota e un’appendice della Lega. Un incomprensibile e inaccettabile voltafaccia politico – lettera di Luigi Panizza

Da Paola Demagri

A essere sincero avevo detto e mi ero impegnato in questa campagna elettorale di evitare di parlare degli altri e limitarmi ai nostri messaggi di Casa Autonomia.eu, ma purtroppo mi sento costretto a violare questo impegno. Infatti, come si fa a tacere di fronte a certe dichiarazioni fatte dal nuovo Patt a fini puramente elettorali? Siccome c’è il detto che “chi tace conferma” devo, di fronte all’elettorato autonomista in particolare, dire la sacrosanta verità.

Mi riferisco a due colossali, inaccettabili ed incredibili contraddizioni del Patt. E vengo alla prima paradossale contraddizione. Si dice, da parte del segretario, che del programma del Patt fa parte la solidarietà. Quando ho letto questo sono rimasto addirittura esterrefatto. Capisco la voglia del successo elettorale. Ogni partito o movimento presenta la propria carta d’identità, il proprio programma, cioè dice chi è e cosa vuol fare. Però non si può affermare una cosa giusta a parole e contemporaneamente contraddirla nei fatti.

Certo è ottima la promessa di promuovere la solidarietà. C’è nello Statuto del Patt. Quindi pienamente e totalmente condivisibile da parte mia e da Casa Autonomia.eu. La solidarietà è nel nostro programma e in quello della coalizione di Alleanza democratica-autonomista ben specificata nei particolari con il ripristino della normativa precedente ai tagli fatti da questa maggioranza. Ma come può il nuovo Patt mantenere la promessa della solidarietà con i provvedimenti legislativi e amministrativi fatti da un presidente (con la sua maggioranza) che hanno scelto come loro garante?

Per venire al concreto il presidente della Provincia con la sua maggioranza ha tagliato consistentemente i viveri alle associazioni di volontariato diminuendo notevolmente gli stanziamenti che venivano utilizzati come contributi dalle associazioni a favore del Terzo Mondo per costruire orfanotrofi, ospedali, acquedotti, scuole, fattorie ecc. in sostanza per aiutare il popolo povero a rimanere a casa propria, cioè, come si dice: “aiutiamoli a casa loro”. E il suddetto intervento dell’attuale maggioranza si può chiamare solidarietà?

Questa politica dell’attuale maggioranza non solo ha danneggiato gravemente i beneficiari degli aiuti, ma ha offeso tutti i volontari trentini impegnati nelle associazioni ad aiutare il Terzo Mondo. Ma non è finita.

Questa maggioranza è intervenuta negativamente anche contro gli immigrati sparsi nelle periferie del Trentino sopprimendo l’accoglienza diffusa e concentrando in zona centrale i punti di accoglienza con l’effetto prevedibile di mettere in difficoltà e a disagio tutti: i cittadini e gli immigrati.  Anche questo incomprensibile provvedimento è stato uno schiaffo morale al volontariato locale che con spirito veramente umano ed evangelico dedicava gratuitamente tempo ed energie per una giusta e reale integrazione degli immigrati.

In sostanza non solo si è fatto del male agli immigrati, ma si è anche impedito ai nostri di continuare a fare del bene. E questo è il colmo dei colmi. Ora come può il Patt garantire solidarietà contribuendo a far vincere chi la solidarietà la snobba e la calpesta? Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Non si può star seduti contemporaneamente su due sedie.

E ora vengo alla seconda assurda contraddizione. E qui, come potrei tacere dopo 40 anni di militanza nel Patt e dopo aver ricoperto vari incarichi di responsabilità (presidente della Commissione dell’unificazione e della stesura dello Statuto, Presidente del Partito, Assessore provinciale e regionale e infine presidente onorario) quando i vertici del Patt fanno certe dichiarazioni? E anche qui vengo al dunque.

Si è detto che il Patt attuale sta realizzando l’unificazione dei partiti autonomisti. Se i vocaboli sul dizionario hanno ancora un significato la parola “unificazione” è il contrario di “divisione”. Ora nel Patt la divisione è grande come un palazzo, non come una casa. Se ne sono andati tre consiglieri provinciali su quattro (Ugo Rossi, Paola Demagri e Dallapiccola Michele), tutti e due i presidenti onorari (Dario Pallaoro e Luigi Panizza); se ne è andato, candidando con Casa Autonomia.eu, Walter Pruner, figlio del capo storico dell’Autonomia Enrico Pruner. Se ne sono andati ancora segretari di sezione, assessori e consiglieri comunali, una quantità di tesserati. E l’emorragia è tutt’ora in corso e non si sa quando si arresterà. E’ iniziato ed è in atto nel Patt un autentico terremoto politico. Altro che unificazione. E tutto è accaduto perché il Patt ha cambiato linea politica in barba allo Statuto e al Congresso, mentre noi di Casa Autonomia.eu, abbiamo voluto essere fedeli e coerenti allo Statuto, a quanto detto al Congresso ed in sintonia (almeno in continuità) con la politica fatta da tre consiglieri provinciali del Patt su 4.

Il nuovo Patt ora può essere considerato ormai una scatola vuota, un’appendice della Lega, visto che il garante del Patt è il leghista presidente della Provincia. Immagino il disagio e la sofferenza politica di chi, ancora nel Patt, non ha accettato e non accetta questo improvviso, incomprensibile e inaccettabile voltafaccia politico. Questo cambiamento però non si riduce ad affari interni di un partito, ma va ad interessare tutta la comunità trentina. Sì, perché, se questa operazione di appoggio del Patt all’attuale maggioranza determinasse la vittoria di questa le conseguenze le pagherebbero tutti i trentini. E in questi giorni si stanno mettendo ben in evidenza gli errori, le lacune e le contraddizioni dell’operato di questa maggioranza (sanità, assistenza, istruzione, carnivori ecc.).

La politica, continuo a dire, non è un hobby, ma incomincia per “P” come pane, cioè decide il pane quotidiano. La politica decide sui servizi e sull’economia con le sue leggi ed atti amministrativi. E’ quella che può far star bene o far star male. Ed è appunto per questo che bisogna andare a votare.

Dopo questo breve inciso concludo, rivolgendomi in particolare agli indecisi del Patt invitandoli ad entrare in Casa Autonomia.eu, che fa parte della coalizione “Alleanza Democratica Autonomista” con Valduga Francesco presidente al quale vogliamo dare la fiducia per il bene del Trentino.

Luigi Panizza, ex Presidente onorario del Patt e attuale membro di Casa Autonomia.eu