Amore, rischi ed opportunità della Panarotta. Questi i macro temi affrontati alla serata organizzata ieri sera, lunedì 20 febbraio, a Pergine. Promotori della serata alcuni appassionati della frequentazione dell’alpe perginese raccolti intorno alle nuove iniziative delle imprese locali attivate in quest’ultimo periodo. Tra tutte, da segnalare la riuscitissima serata di scialpinismo al chiaro di luna organizzata da Ferrari Sport di Giuseppe Ferrari con il bis sulle Ciaspole di domani sera.
In una sala gremita di cittadini ed amministratori, i consiglieri provinciali Dallapiccola e Demagri, accompagnati da Matteo Bonazza, esperto in marketing del turismo, hanno cercato di analizzare la situazione della Panarotta da più punti di vista, raccogliendo molti spunti anche da parte del pubblico.
La serata si apre con un breve intervento introduttivo della Consigliera provinciale Paola Demagri: “Siamo felici di tenere questo incontro, nato da un’idea dei cittadini, da tutti voi che condividete la passione per la Panarotta. Purtroppo questo inverno abbiamo assistito alla chiusura degli impianti e quindi nasce spontanea la domanda: come rilanciare la Panarotta? Per questo abbiamo organizzato questo convegno, perché le idee migliori nascono dalle persone e dalle esperienze, soprattutto da chi questi luoghi li vive quotidianamente. Questa sera non vogliamo fare attività di partito, ma vogliamo piuttosto fare politica con voi, ovvero trovare insieme nuove idee, per poi svilupparle e portarle avanti, anche perché quando siamo in tanti poi si ottengono i migliori risultati”.
Passa quindi la parola a Michele Dallapiccola, già Assessore Provinciale al Turismo, presente alla serata nella doppia veste di organizzatore ed esperto. “Dobbiamo ricordarci che in Panarotta ci sono i nostri soldi, presi dalle nostre tasse. In totale stiamo parlando di quasi 3 milioni di euro investiti in un progetto che in questo momento sembra essersi arenato. Oggi dobbiamo quindi chiederci che direzione prendere, tenendo bene a mente che le opportunità non mancano, anzi, ci stanno guardando, a partire dai paesaggi meravigliosi della Panarotta, passando anche dagli animali e dall’enogastronomia. Non ci sono ricette magiche, c’è piuttosto una responsabilità collettiva che pesa sulle nostre spalle. La responsabilità di non sprecare questa montagna stupenda e di lavorare insieme per valorizzarla al massimo”.
Interviene quindi Matteo Bonazza, esperto di marketing del turismo e direttore di Progetto Turismo, che offre un’analisi puntuale della situazione attuale e delle possibili traiettorie per il rilancio. “In generale esistono tre approcci al cambiamento: ispirazione, imitazione e disperazione. Ad oggi mi pare che in Panarotta si stia adottando il terzo approccio: ci si rende conto che c’è un assoluto bisogno di cambiamento e si cerca quindi una strada alternativa. Rimane però un problema: sebbene le occasioni per rilanciarsi esistano, bisogna saperle sfruttare seguendo un piano strategico coerente, non bastano le azioni tattiche. Oggi il mondo è cambiato e idee che solo cinque anni fa sembravano impraticabili, come una montagna meno sci-centrica, diventano non solo fattibili, ma spesso anche la norma. Ovviamente, prima di intraprendere qualsiasi strada, serviranno più analisi. Non si possono prendere decisioni così grandi a sentimento, serve un progetto strategico e delle scelte coraggiose, come potrebbe essere quella di sviluppare un modello che gira attorno ad attività alternative allo sci, in modo da differenziarsi rispetto alle altre località”.
Agli interventi degli esperti seguono quelli dei partecipanti alla riunione, primo fra tutti i sindaci di Pergine Oss Emer, di Tenna Marco Perinelli ai quali sono seguiti gli interventi di vari imprenditori e cittadini locali. Ognuno ha portato la propria visione, dando vita ad un’interessante ed accesa conversazione sulle possibili strade per il futuro, tra chi vorrebbe tenere lo sci, affiancandogli altre attività, e chi sarebbe pronto ad abbandonarlo completamente. Nonostante le opinioni fossero delle più diverse, in ogni caso è emerso forte e chiaro l’amore della popolazione per questa montagna, che da sempre accompagna i cittadini, oltre che il desiderio altrettanto forte di tenerla in vita.
La parola passerà ora agli amministratori locali quando e se vorranno farsi carico di portare, forti, queste istanze all’attenzione dell’amministrazione provinciale.