Ne abbiamo parlato ieri sera. Con Paola Demagri e il supporto tecnico del collega medico veterinario Sandro De Guelmi. La sala era di quelle affollate con una settantina di persone presenti ad ascoltare e ad interagire con numerose domande. Del patrocinio si sono fatti carico i rappresentanti locali di Casa Autonomia, Norma Zeni e Gianluca Zambelli. Co-organizzatore il Movimento Campobase.
Durante la serata abbiamo cercato di farci carico di portare dati e informazioni. Forti della nostra esperienza, fatta di passi in avanti ma anche di errori, nel campo della gestione del lupo e dell’orso.
Recinti, ripari, cani, indennizzi e leggi. Questi sono solo alcuni dei tanti ingredienti che possono dare sollievo a chi la convivenza deve viverla in prima linea. Proprietari di animali in primis.
L’impegno della politica deve essere quello di minimizzare l’impatto dei grandi carnivori con l’uomo e con le sue produzioni zootecniche. Solo così si potrà pensare che l’impegno per la salvaguardia della specie diventerà socialmente e universalmente accettato.
La modalità di applicazione di questo principio alla realtà è piuttosto impegnativa
Dobbiamo dimostrare di essere all‘avanguardia nella protezione nella salvaguardia dei grandi carnivori e della loro convivenza con l’uomo.
Soltanto quando saremo da esempio in Italia nell’uso di tutte le azioni raccomandate (ripari per pastori, recinti, formazione/informazione, High tech nel monitoraggio) saremo anche autorizzati a dar seguito ai principi della legge provinciale 9/2018.
Come Provincia Autonoma dobbiamo ambire a diventare il primo luogo in Italia dove applicare un progetto pilota di gestione completa della specie lupo.
La responsabilità politica implica rispondere delle proprie azioni e dei propri comportamenti, rendendone ragione e subendone le conseguenze.
Quelle di questo governo provinciale sono state quelle di tradire ogni loro impegno elettorale e avere lasciato trascorrere la legislatura facendosi superare da Veneto e Lombardia per soluzioni innovative di gestione.