Casa Autonomia.eu parla di sistemi sanitari con i professori Damiani e Nollo
Si è tenuto , sabato 28 gennaio, l’incontro del Movimento Casa Autonomia.eu dal titolo “Prospettive di sviluppo sostenibile per i servizi sanitari: le piattaforme nell’ecosistema della sanità trentina”. Ospiti d’onore della serata, organizzata e condotta dalla presidente Paola Demagri e dal vicepresidente Michele Dallapiccola, sono il professor Gianfranco Damiani, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e il professor Giandomenico Nollo, del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento.
L’incontro ha suscitato estremo interesse da parte della comunità dei professionisti sanitari, anche oltre i confini provinciali, tanto da essere inclusa all’interno della Rassegna Stampa dell’Ordine dei Medici e da portare in sala un nutrito numero di professionisti, tra cui anche il Presidente dell’Ordine dei Medici di Trento, Marco Ioppi. Curiosità anche dal mondo della politica, che ha visto partecipare alla conferenza i consiglieri Zanella (Futura) e Ferrari (Partito Democratico), oltre che l’ex Presidente della Provincia e Assessore alla Salute Ugo Rossi.
L’intervento dei professori parte da un’analisi della situazione attuale, che, secondo il dottor Damiani, presenta gli ingredienti necessari a scatenare una “tempesta perfetta”. Si parte dalla dinamica demografica, che vede un progressivo invecchiamento della popolazione, per passare poi al conseguente aumento dei casi di malattie croniche. A questo si aggiungono l’effetto del Covid, che ha fatto da stress test per il sistema sanitario, rivelandone le debolezze, e l’aumento dei costi per la sanità, insostenibile in quanto maggiore dell’aumento del Pil. Infine si assiste al necessario, ma non ancora avvenuto, cambio di paradigma nella relazione tra medico e paziente, al momento ancora attaccata a modelli paternalistici del secolo scorso. Tutto questo insieme crea la crisi del sistema sanitario che stiamo vivendo, evidenziata dai pazienti “ping-pong”, che vengono rimbalzati continuamente tra specialisti, servizi e ospedali diversi, e dai pazienti “boomerang”, che continuano ad essere riammessi in ospedale.
E quindi quale sarebbe la soluzione? Secondo il professor Damiani abbiamo bisogno di un cambio di paradigma orientato allo sviluppo sostenibile dei servizi sanitari. Una transizione che passa attraverso l’integrazione dei servizi, delle organizzazioni, dei professionisti e dei pazienti, che devono creare una rete complessa di entità in continua evoluzione. All’interno di questa rete ci si concentra sulla prevenzione, oltre che sull’educazione e l’informazione del paziente, in modo tale che esso venga sostenuto anche al di fuori delle mura delle strutture sanitarie, dove dovrà essere ricoverato soltanto nei momenti di effettiva acuzie della malattia. Tutto ciò ovviamente deve essere sostenuto tramite un orientamento al continuo miglioramento della qualità, che passa dalla digitalizzazione e l’uso di nuove tecnologie, dalla messa in campo di sistemi di obiettivi e indicatori quantificabili e dalla ricerca. “Dobbiamo passare da una visione della sanità come costo – conclude il dottor Damiani –, ad uno in cui la salute viene vista per quello che è: un investimento”.
In seguito all’intervento dei professori si è passati alla fase di confronto con il pubblico, da cui sono scaturiti molti interessanti spunti di riflessione, anche specifici per la sanità trentina. Tra questi il ruolo della fiducia verso professionisti e amministratori all’interno della sanità, il problema della scarsità del personale e quello delle strutture sanitarie inutilizzate. Spunti che hanno dato vita ad un interessante dibattito tra pubblico e relatori, tutti in cerca della migliore soluzione alla crisi del sistema sanitario.Da parte di Casa Autonomia.eu c’è piena soddisfazione per il risultato della serata, che ha sicuramente fornito al Movimento vari spunti interessanti su cui ragionare in vista della stesura del programma per le Provinciali del 2023.